domenica 6 settembre 2015

Il Comitato "Si può fare" chiede modifiche radicali al Piano Regionale di Gestione Rifiuti


Nel corso di una conferenza stampa, il Comitato Si può Fare ha presentato le modifiche al Piano di Gestione dei Rifiuti  - raccolte dal Comitato stesso in un documento sottoscritto da 19 associazioni (vedi in calce l'elenco ).

Il Comitato annuncia inoltre che è partita la raccolta-firme a sostegno della propria PETIZIONE, che viene proposta a tutti i cittadini (vedi sotto).

“Redigere un Piano di Gestione dei Rifiuti che tenga conto delle linee votate all’unanimità dal Consiglio Regionale della Valle d’Aosta è un problema tecnico che in altre parti d’Italia è stato risolto con successo ottenendo anche un risparmio per i cittadini”. 
In che modo? 

“Uniformando il servizio su tutto il territorio regionale - spiega il Comitato - introducendo la raccolta differenziata dell’organico in tutto il territorio regionale, incentivando il compostaggio domestico e collettivo dei rifiuti organici soprattutto nei centri rurali, adottando la raccolta domiciliare in tutti i centri a maggior densità abitativa lasciando la raccolta stradale, in forma marginale, solamente nelle zone più disperse ed isolate,
> > > VIDEO-INTERVISTA

applicando una tariffa basata sulla effettiva quantità di rifiuti indifferenziati prodotti e trattando tutti i rifiuti indifferenziati in una “Fabbrica dei Materiali” - che estragga i materiali ancora riciclabili e che stabilizzi quelli che non lo sono, prima di smaltirli in modo conforme alla legge in discarica”.


Il Comitato chiede otto modifiche al Piano. In primo luogo, l’individuazione di un nuovo modello organizzativo e societario che consenta di sviluppare condizioni commerciali favorevoli al raggiungimento degli obiettivi.

“Lo suggerisce il buon senso e lo conferma l’esperienza pratica – spiegano le associazioni – affinché un sistema di gestione dei rifiuti funzioni “correttamente” bisogna che gli interessi economici e commerciali di chi si occupa di raccolta e selezione siano chiaramente distinti da quelli di chi si occupa di smaltimento”. 

Invece l’attuale gestione dello smaltimento dei rifiuti indifferenziati e la valorizzazione di quelli differenziati, è affidata dalla Regione a un solo soggetto,  la > > società Valeco, compartecipata al 20% dalla Amministrazione stessa.
Questo crea  un monopolio e un conflitto di interessi che hanno impedito un “corretto” sviluppo della raccolta differenziata che da anni è bloccata sotto i limiti minimi imposti dalla legge”.


Tra gli altri punti c’è la definizione, all’interno di ciascun subATO, delle zone in cui verrà attivata la raccolta domiciliare; il mantenimento della raccolta stradale nelle zone assegnate a quella domiciliare solo in via transitoria; l’aggregazione dei subATO attorno ai modelli più efficienti; evitare inutili spostamenti dei rifiuti; l’interpretazione univoca e certa della normativa;
rivedere il posizionamento degli impianti che la Regione impone di costruire a Brissogne; l’inserimento tra i parametri da monitorare le tariffe pagate dagli utenti.

In merito a questo ultimo aspetto, il Comitato Si può fare spiega che “la Valutazione Strategica Ambientale non può accettare un PRGR che, oltre a preoccuparsi di monitorare i parametri che consentono di valutare il raggiungimento dei limiti di legge, non tenga nella dovuta considerazione le tariffe pagate dagli utenti, che rappresentano il parametro fondamentale per valutare l’efficienza del sistema”.

Documento sottoscritto da:
Altravda,  Mov.5stelle,  ValleVirtuosa,  Libera,  Cibo è Salute,  Lega ambiente,  
Union valdotain progressiste,  l'Agrou,  Decrescita felice,   Isde medici per l'ambiente vda,  
Arci-espace populaire,  Scuola di Pace,  Rifondazione comunista,  Gas arci,  Codacons,  Amici del viale della pace,  Dora,  Opposizione Cgil,  Attac vda,  Comitato civico Nus  
(... altri in arrivo...)

> > > il testo Integrale del documento 

oppure   > >  la Sintesi



PETIZIONE

 per porre fine alla gestione monopolistica
dei rifiuti in Valle d’Aosta

 Il Nuovo Piano di Gestione dei Rifiuti è in fase di approvazione da parte dell'Amministrazione regionale.
Il Comitato “Si Può Fare”, che è nato per difendere l’esito del referendum e vigilare sull’adozione di una corretta gestione dei rifiuti in Valle d’Aosta, non può astenersi dal denunciare che il nuovo Piano non affronterà il nodo strutturale primario che l’ha sempre ostacolata.
Lo sviluppo di una futura corretta gestione dei rifiuti è di fatto impedita dal fatto che l'Amministrazione non modifichi la Legge Regionale 63/87 che assegna al gestore della discarica di Brissogne sia lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati che la valorizzazione di quelli differenziati. Contrariamente al buon senso ed alle più elementari norme di trasparenza amministrativa si vuole mantenere un monopolio che ha consentito di praticare una politica tariffaria volta a premiare lo smaltimento a basso costo in discarica di rifiuti non trattati a scapito della corretta valorizzazione di quelli differenziati.
Il mantenimento di detto meccanismo continuerà a permettere di utilizzare i ricavi derivanti dalla “vendita” dei materiali riciclabili per tenere artificialmente bassa la tariffa di smaltimento dell’indifferenziato. Questa scelta, nonostante le misure introdotte dal Nuovo Piano, continuerà a rendere antieconomica l’adozione di sistemi di raccolta domiciliare.
Con la presente petizione, al fine di eliminare il conflitto di interessi appena evidenziato
chiediamo all’Amministrazione Regionale
di modificare la Legge Regionale 63/87 assegnando a soggetti diversi la gestione del flusso dei rifiuti indifferenziati e quello dei rifiuti differenziati.
In questo modo, chi gestisce la discarica si occuperà esclusivamente dello smaltimento dei rifiuti indifferenziati e chi si occuperà della raccolta dei rifiuti (Unités des Communes e Comune di Aosta) potrà gestire in modo autonomo la valorizzazione dei materiali differenziati.

Per incrementare le entrate derivanti dal conferimento dei materiali riciclabili al CONAI o al libero mercato delle materie prime seconde e per contenere le spese di smaltimento, chi fa la raccolta dei rifiuti sarà naturalmente indotto a massimizzare qualità e quantità dei materiali differenziati. Ciò instaurerà un circolo virtuoso che porterà chi fa la raccolta ad ottimizzare il sistema.
Poiché le quantità dei rifiuti destinati a smaltimento sono destinate inesorabilmente a decrescere, la Gestione della discarica dovrà essere affidata ad una società a totale controllo pubblico che,
non avendo scopo di lucro, non abbia altro fine che contenere al massimo gli impatti ambientali. 

Comitato Si Può Fare    Aosta
 
*Testo per gentile concessione del blog Altra Valle d'Aosta