domenica 30 marzo 2014

Lezione #4 - Rifiuti Zero - Il Compost (parte 1)

A cura di Gabriele Scattolin, dottore Agronomo. 

Prima di affrontare le modalità di produzione del compost è utile comprendere come la legislazione definisce tale materia.
Il compost si inserisce a pieno titolo nella normativa che disciplina i fertilizzanti (Decreto Legislativo 29 aprile 2010, n.75) il quale fornisce le definizioni delle varie tipologie di prodotti utilizzabili in agricoltura.

Si deve intanto distinguere tra “concimi” ed “ammendanti”. I primi forniscono gli elementi nutritivi di base necessari per la crescita della vegetazione (azoto, fosforo e potassio), i secondi non forniscono direttamente gli elementi nutritivi, ma favoriscono il crearsi delle condizioni ottimali nel terreno per utilizzare al meglio gli elementi nutritivi.
  
Di seguito si riportano le definizioni tratte dal D. Lgs. 75/2010.
«concimi»: prodotti la cui funzione principale e' fornire elementi nutritivi alle piante
«concime organico»: un concime derivato da materiali organici di origine animale o vegetale, costituito da composti organici ai quali gli elementi principali della fertilità sono chimicamente legati in forma organica o comunque fanno parte integrante della matrice
«ammendanti»: i materiali da aggiungere al suolo in situ, principalmente per conservarne o migliorarne le caratteristiche fisiche o chimiche o l'attività biologica, disgiuntamente o unitamente tra loro
  
E’ interessante, per comprendere meglio la differenza tra concime ed ammendante, che il Letame essiccato (Prodotto ottenuto dall'essiccamento e trasformazione di deiezioni animali con o senza lettiera) è considerato un concime, mentre il Letame (Deiezioni animali eventualmente miscelate alla lettiera o comunque a materiali vegetali, al fine di migliorarne le caratteristiche fisiche - Umidità: 30% massimo) è considerato un ammendante.

Il compost è considerato un ammendante.
 
Vediamo ora di seguito quali sono le tipologie di compost, o meglio di Ammendante compostato, definite dalla normativa:
  1. Ammendante compostato verde[1]
Prodotto ottenuto attraverso un processo controllato di trasformazione e stabilizzazione di rifiuti organici che possono essere costituiti da:
    -         scarti di manutenzione del verde ornamentale
    -         altri materiali vegetali (sanse vergini disoleate o meno, od esauste)
    -         residui delle colture
    -         altri rifiuti di origine vegetale

  1. Ammendante compostato misto[2]
Prodotto ottenuto attraverso un processo controllato di trasformazione e stabilizzazione di rifiuti organici che possono essere costituiti da:
    -         frazione organica dei Rifiuti Urbani proveniente da raccolta differenziata 
    -         digestato da trattamento anaerobico (con esclusione di quello proveniente dal trattamento di rifiuto indifferenziato)
    -         rifiuti di origine animale compresi liquami zootecnici
    -         rifiuti di attività agroindustriali e da lavorazione del legno e del tessile naturale non trattati
    -         matrici previste per l'ammendante compostato verde

  1. Ammendante torboso composto[3]
Prodotto ottenuto per miscela di torba con ammendante compostato verde e/o ammendante compostato misto e/o ammendante compostato con fanghi

  1. Ammendante compostato con fanghi[4]
Prodotto ottenuto attraverso un processo controllato di trasformazione e stabilizzazione di reflui e fanghi nonché dalle matrici previste per l'ammendante compostato misto

Dalle definizioni sopra riportate sicuramente molto importante è l’esclusione del digestato anaerobico proveniente dal trattamento del rifiuto indifferenziato, della possibilità di entrare nel ciclo del recupero della sostanza organica.

Per questo motivo infatti, secondo lo schema proposto da Valeco, il prodotto della digestione anaerobica dell’organico ottenuto dalla raccolta non differenziata (digestione anaerobica delle biocelle) finisce tutto per forza in discarica.







[1] Decreto Legislativo 29 aprile 2010, n.75 
[2] Così modificato dal DM_10_07_2013 
[3] Così modificato dal DM_10_07_2013 
[4] Così modificato dal DM_10_07_2013


Ricordiamo inoltre a tutti, l'assemblea plenaria del comitato, prevista per il 4 aprile all'Espace Populaire alle 20.30.

venerdì 28 marzo 2014

Lezione #3 - Rifiuti Zero - Gli appendiabiti sono riciclabili

Dal 1° gennaio 2014 gli APPENDIABITI (grucce) sono ufficialmente RICICLABILI.

Come noto, molti oggetti, benché tecnicamente riciclabili, non lo sono "ufficialmente" in quanto non classificati come "imballaggi".

Tuttavia, come in passato già avvenuto per piatti e bicchieri usa e getta di plastica (divenuti ufficialmente "riciclabili" dal 1° maggio 2012), ora è la volta degli appendiabiti (grucce) di diventare "riciclabili".


Infatti la direttiva 2013/2/UE, modifica l'Allegato I della direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e rifiuti di imballaggio aggiungendo tra gli articoli considerati imballaggio la seguente voce: 

"Grucce per indumenti (vendute con un indumento)". 

CONAI si è adeguato alle prescrizioni della direttiva europea ed ha fissato la decorrenza dal 1° gennaio 2014.


Pertanto, a seconda che siano di plastica, metallo, legno o altro materiale, oggi gli appendiabiti devono essere conferiti nella raccolta differenziata pertinente.



Ricordiamo inoltre a tutti, l'assemblea plenaria del comitato, prevista per il 4 aprile all'Espace Populaire alle 20.30.

giovedì 27 marzo 2014

Richiesta di partecipazioni ai lavori della III commissione

Cosa succederà ora?
Non lo sappiamo: la sfiducia della giunta regionale, votata ieri dal consiglio, apre a molteplici scenari.

Forse cambieranno molte cose, forse poche, staremo a vedere.

Quello che non cambia è lo scopo che questo comitato si è prefissato, nel perseguire la strategia Rifiuti Zero: pertanto, con rinnovata convinzione, inviamo la seguente lettera alla III commissione consigliare.
_______________________________________________________________
Al Presidente della terza Commissione
“Assetto del Territorio”

A tutti i membri

Oggetto: Richiesta di rappresentanza in seno alla terza Commissione “Assetto del Territorio” relativamente ai lavori sul nuovo sistema di trattamento dei rifiuti.

Il Comitato Si Può Fare, in nome e per conto delle associazioni e dei movimenti in calce indicati, chiede di poter partecipare con un proprio rappresentante senza diritto di voto alle sedute della terza commissione “Assetto del Territorio” insediatasi lo scorso 13 marzo.

L’argomento, ovvero l’attuazione di una proposta da sottoporre al Consiglio regionale di un nuovo sistema di trattamento dei rifiuti in Valle d’Aosta finalizzata all’adeguamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti (deliberazione del Consiglio regionale n. 3188/XI del 15 aprile 2003, previsto dalla legge regionale 3 dicembre 2007, n. 31) è di estremo interesse per tutte le associazioni e movimenti aderenti al Comitato stesso e per tutta la società civile valdostana.

Non solo vi è stato sul tema un pronunciamento popolare con il referendum del 18 novembre 2012, ma il successo di un nuovo sistema di trattamento è raggiungibile solo con il coinvolgimento della società civile che deve diventarne da subito protagonista.

Per le stesse ragioni sopraindicate, si richiede sia data pubblicità alle sedute della terza Commissione “Assetto del Territorio” relativamente al tema in oggetto, anche trasmettendo i lavori della stessa in streaming, così come avvenuto per i lavori della Commissione speciale.

Fiducioso nell’accoglimento della presente, porge distinti saluti.

Comitato Si Può Fare :
Agrou
Alpe
Attac
Cibo é Salute
Codacons
Espace Popoulaire
Giovani Democratici VdA
CGIL
CoCiNus
Dora
Gas-Arci
ISDE
Libera
Movimento Decrescita Felice
Rifondazione Comunista
Union Valdotaine Progressiste
Italia dei Valori
Legambiente
Lo Pan Nër
Movimento 5 Stelle
PD Sinistra VdA
Rete 28 aprile
Scuola di Pace
Valle Virtuosa


Ricordiamo inoltre a tutti, l'assemblea plenaria del comitato, prevista per il 4 aprile all'Espace Populaire alle 20.30.

mercoledì 26 marzo 2014

Assemblea plenaria Si Può Fare!

Il comitato Si Può Fare si riunisce in assemblea plenaria.
All'Espace Populaire (via Mochet, 7), il 4 aprile, alle 20:30.


In previsione della "Prima festa dei Rifiuti Zero", prevista per il 10 maggio in piazza Chanoux, le associazioni facente parte del comitato e tutti i cittadini interessati sono invitati a partecipare a questa serata informativa/organizzativa.

Breve odg

- Spiegazione struttura della manifestazione/festa
- Elenco banchetti e disposizione
- Definizione dei turni e dei compiti tra i partecipanti
- Produzione e distribuzione materiale informativo


Partecipate numerosi!


sabato 22 marzo 2014

Lezione #2 - Rifiuti Zero - Differenziare correttamente alla mensa

Provate a indovinare cosa, del contenuto di questo vassoio, va nell'indifferenziato




A volte c'è un po' di confusione, soprattutto per quanto riguarda la plastica: un aiuto ci può venire da questo articolo.

Ecco, come vedete, piatti e bicchieri di plastica, vanno nella plastica. Le posate NO!! Quelle purtroppo vanno nell'indifferenziato.

Piatti e bicchieri vanno sciacquati, prima di essere buttati nel contenitore della plastica? Di nuovo NO! Corepla in un suo comunicato stampa, infatti, dichiara quanto segue:

"E’ comunque sempre importante porre attenzione a come si conferisce: piatti e bicchieri monouso devono essere privi di qualsiasi residuo solido o liquido. Vanno quindi adeguatamente svuotati prima del conferimento, fatte salve le normali tracce di quanto hanno contenuto,"  
Facile no? Significa solo di non buttare anche la polenta nella plastica assieme al piatto, ma nemmeno che bisogna prima lustrarli e magari metterli in lavastoviglie. Le macchie di sugo o di spezzatino rimaste (senza residui solidi ovviamente) possono finire tranquillamente nel contenitore della plastica.

E questo vale per ogni contenitore di plastica: dalla vaschetta del prosciutto, al bicchiere del caffé della macchinetta dell'ufficio. VANNO NELLA PLASTICA SENZA BISOGNO DI SCIACQUARLI O LAVARLI.

E ciò che resta del nostro vassoio? Beh, come spiegato nell'articolo, purtroppo le posate di plastica vanno nell'indifferenziato. Non così invece la bustina di plastica che le contiene: quella va nella plastica, assieme a piatti e bicchieri svuotati.

E la carta? L'ideale è che venga buttata nel contenitore dell'organico, soprattutto se molto sporca. In questo caso, essendo i tovaglioli del nostro vassoio molto puliti, va bene anche buttarli nella carta.

Tutto chiaro?

Certo, l'ideale sarebbe usare piatti e posate lavabili e magari anche tovaglioli lavabili, in modo da non avere proprio rifiuti : ma anche ricordandosi queste piccole regole, si può fare molto, almeno differenziando in modo corretto.

Vi salutiamo ricordando a tutti: Make love, not waste! Ovvero: Fate l'amore, non fate rifiuti!*

Alla prossima puntata di Lezioni Rifiuti Zero.

*Cit. Paul Connett

Lezione #1 - Rifiuti Zero - Il miglior rifiuto è quello che non viene prodotto

Oggi sono andato al super mercato a comprare del primo sale e della ricotta. Sono quindi andato al banco dei formaggi freschi. Di solito funziona che la commessa prende il prodotto, lo incarta, lo chiude, poi lo mette in un sacchetto di plastica e ci appiccica sopra lo scontrino.
Invece stavolta no: ho preso due contenitori che avevo a casa e ho chiesto alla gentilissima commessa di usare quelli. Lei ha pesato il vuoto, ha messo il prodotto e poi ha appiccicato lo scontrino direttamente sopra. Risultato, prodotto 99,9% rifiuto 0,1% (sto scontrino...) Facile, comodo, ecologico, a costo zero per me e un risparmio per l'ambiente.

Realizzare i rifiuti zero parte anche da qui: fare scelte consapevoli al momento dell'acquisto. I contenitori ora li svuoterò e pulirò per la prossima spesa. Ecco a voi la foto dell'impresa.


mercoledì 19 marzo 2014

Vogliamo essere la prima Regione a Rifiuti Zero

Si Può Fare! Non abbiamo scelto a caso questo nome.
Noi ci crediamo, lo sappiamo, lo proponiamo: diventare la prima regione d'Italia a rifiuti zero Si Può Fare.
  
Abbiamo gli strumenti, abbiamo gli esempi, abbiamo gli studi e gli esperti. Manca la volontà politica ed è per questo che abbiamo costituito questo comitato. La questione rifiuti zero non è solo un'utopica follia ambientalista, è un processo inevitabile di civiltà. E' un passo verso il futuro, abbandonando le scorrette pratiche del passato.
 
Siamo consapevoli che è una strada lunga, ma siamo determinati a percorrerla.
 
In questo periodo, la III commissione consigliare della Regione Valle d'Aosta è impegnata proprio nella discussione su un piano dei rifiuti per la regione. Ebbene, noi non ci aspettiamo nulla di meno di un piano organico, con punti e tempi precisi, che affronti il problema dei rifiuti non solo nel trattamento in discarica, ma nell'interezza del suo percorso.
 
Un piano che preveda
- Riduzione alla fonte del rifiuto: con politica dell'eliminazione degli imballaggi inutili, prodotti sfusi e alla spina.
- Riutilizzo, recupero, riparazione: in modo che l'oggetto rifiuto torni ad essere una risorsa e non uno scarto
- Tariffa puntuale, per abbattere la produzione di indifferenziato
-Raccolta organico, per produzione compost di qualità, da utilizzare nell'agricoltura valdostana (localizzazione di piccoli impianti per le vallate)
- Separazione dei due flussi: il differenziato sia gestito separatamente dal materiale destinato alla discarica
- Tendere alla chiusura della discarica
- Tendere all'eliminazione del rifiuto
Si Può Fare, noi ci crediamo e non chiederemo niente di meno ai nostri amministratori.
 
 

giovedì 13 marzo 2014

Un po' di chiarezza

Vorremmo chiarire il malinteso che si è venuto a creare in questi giorni.

Si parla di spaccatura, di divisione tra i virtuosi, di posizioni divergenti tra le forze del comitato Si Può Fare.
Niente di più sbagliato.

La posizione del Comitato è contro lo studio presentato da Valeco, giudicato insufficiente da tutte le forze appartenenti al comitato,  per i motivi descritti nel comunicato stampa.

Altro discorso è il lavoro della commissione, sul qualche non è ancora arrivato nessun giudizio da parte del Comitato stesso, in quanto lavorerà in questi giorni e pertanto non vi è nulla da poter giudicare.
La posizione del comitato è per la massima collaborazione con la Regione e con la commissione, per produrre il miglior piano per i rifiuti possibile per tutti i cittadini.

E' ovvio che questo piano non potrà essere quello presentato da Valeco, che non va assolutamente nella direzione rifiuti zero auspicata dalle forze componenti il comitato.

In particolare contestiamo l'uso che valeco propone di fare con la frazione di umido: ovvero conferirla comunque in discarica, dove verrà usata per produrre biogas.

La componente organica, come fatto in molte altre regioni, può essere tranquillamente usata per produrre compost di qualità e quindi essere riutilizzato nell'ambiente. In questo modo non finirà in discarica: questo sì sarebbe un primo passo importante verso Rifiuti Zero.

Rinnovando l'augurio di buon lavoro alla commissione, che si riunisce in questi giorni, confermiamo la nostra massima collaborazione e disponibilità alla partecipazione dei lavori.

martedì 11 marzo 2014

COMUNICATO STAMPA

OGGETTO: Nuovo piano di gestione dei rifiuti.
Il Comitato SI Può Fare, presa visione dello studio di fattibilità di VALECO, dichiara quanto segue:

  • lo studio affronta esclusivamente la riorganizzazione del centro di Brissogne, quindi a valle della raccolta;
  • lo studio prevede il raddoppio dei costi entro il 2015;
  • la soluzione caldeggiata da VALECO prevede l'innalzamento della discarica sino a 46 metri e l'esaurimento della stessa nell'arco di sedici anni;
  • l'umido raccolto non viene utilizzato per produrre compost ma per la produzione di biogas;
  • l'impianto proposto sarà sovradimensionato perché pensato per gestire la quantità attuale dei rifiuti indifferenziati prodotti e non la necessaria riduzione degli stessi;

    Pertanto, tutte le associazioni aderenti al Comitato Si Può Fare, respingono il piano VALECO, ritendolo incompleto e insufficiente

Il Comitato SI Può Fare ritiene che l'unico modo per rispettare la volontà dei valdostani che hanno votato SI al referendum del 18 novembre 2012 sia adottare la strategia Rifiuti Zero per:
  • risolvere in modo definitivo ed organico il problema dei rifiuti in Valle d'Aosta in modo tale da trasformarlo da problema in risorsa;
  • ridurre le tariffe in carico all'utenza;
  • produrre compost di qualità per conservare la fertilità del suolo agricolo contenendo la produzione di gas climalteranti;
  • ridurre gli investimenti nell'impiantistica privilegiando invece la creazione di posti di lavoro;
  • creare un centro studi per eliminare del tutto i rifiuti che non possono essere riciclati nonché il loro conferimento in discarica.
Il Comitato SI Può Fare intende apportare il proprio contributo all'effettiva soluzione del problema della gestione dei rifiuti collaborando con la Regione Valle d'Aosta per il raggiungimento della strategia Rifiuti Zero, nell'interesse di tutti i Valdostani e non della conservazione dello status quo.
Analogamente a quanto avvenuto in occasione della Commissione speciale il Comitato SI Può Fare ritiene indispensabile che i lavori della commissione siano trasmessi in streaming su internet e che alla commissione partecipi, in qualità di osservatore, un rappresentante della società civile individuato tra i referenti del Comitato stesso.
                                                                                          Comitato SI Può Fare

domenica 9 marzo 2014

Valutazione in corso...

Stiamo studiando la proposta presentata pochi giorni fa dall'assessorato dell'ambiente, in merito ad una nuova gestione del trattamento dei rifiuti in Valle.
Fatti i compiti a casa, il Comitato Si Può Fare presenterà la propria valutazione in merito.



lunedì 3 marzo 2014

Nasce il comitato "Si può fare"

I valdostani che hanno votato SI al referendum del 18 novembre 2012 non si sono limitati a dire che non vogliono la costruzione di inceneritori sul territorio regionale, ma hanno capito e condiviso l’idea, portata avanti dal comitato del SI, che mediante una corretta gestione dei rifiuti e massimizzando il riutilizzo dei beni e il riciclo dei materiali, i rifiuti possono essere un’importante risorsa per la nostra regione.

Nonostante la volontà dei cittadini sia stata espressa in modo chiaro ed inequivocabile, l’amministrazione, dopo più di un anno di colpevole immobilismo, stravolgendo il messaggio referendario, afferma che per rispettare la Volontà dei Valdostani, non potendo chiudere il ciclo dei rifiuti all’interno del territorio regionale, sarà costretta a smaltirli fuori valle con un conseguente deprecabile aggravio dei costi.

Non è questo quello che i cittadini vogliono e chiedono. I Valdostani chiedono che la nostra Regione si dia una legge al passo con i tempi che, adottando la strategia Rifiuti Zero, consenta di creare posti di lavoro riducendo lo spreco di risorse e di perseguire la sostenibilità ambientale, mirando a chiudere il ciclo dei rifiuti in Valle d'Aosta.

Valle Virtuosa, preoccupata dall’evidente assenza della volontà politica di perseguire una corretta gestione dei rifiuti, ha invitato ad un incontro tutte le associazioni, i movimenti e i partiti che avevano aderito al Comitato del SI in occasione del referendum, per rinnovare l’alleanza su questo tema.

Nasce così, per ribadire l’importanza di una nuova strategia nel campo dei rifiuti e per pretendere il rispetto della Volontà dei cittadini valdostani, il Comitato SI può fare.

Si invita la stampa a partecipare alla conferenza di presentazione del Comitato, che si terrà
Giovedì 6 Marzo alle h 17.30 al CSV ad Aosta.